Luna Nuova in Cancro: tradimenti

[musica e parole]

Roma, 4 luglio 2016, h.: 13:02 (CET)
Roma, 4 luglio 2016, h.: 13:02 (CET)

Luna Nuova a 12°54′ del Cancro alle 13:02 del 4 luglio 2016.

Un altro Novilunio e un altro post  a cui ho cambiato titolo e impostazione di fondo all’ultimo momento (un’ulteriore conferma se mai ce ne fosse bisogno che programmazione e autentica ispirazione difficilmente viaggiano in sincronia).

Doveva essere di nuovo un post nettuniano: l’Appeso, perfetto simbolo del quadrato Saturno-Nettuno del resto campeggia ancora sullo sfondo.
Nettuno è in trigono alla Luna Nuova e amplifica le qualità acquatiche dello stellium in Cancro che comprende anche Venere e Mercurio.

Sembra il momento perfetto per esprimere con parole giuste e davvero sentite sentimenti, emozioni, bisogni e trasformarli in mete comuni.
Sole, Luna, Venere e Mercurio sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Solo se ci si sente davvero a casa,  solo se quello che vogliamo ci ancora alle radici più autentiche del nostro essere possiamo sentirci parte del tutto come chiede Nettuno.
Allo stesso tempo solo guardando oltre la soglia della nostra casa (materiale e psicologica) progetti e relazioni possono decollare e farci superare i limiti del risaputo e del convenzionale.
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Luna Nuova in Toro: Venere, Algol e lo sguardo della Medusa – parte 2

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Benvenuto Cellini, Perseo, Piazza della Signoria, Firenze

Nella carta del novilunio di oggi Luna e Sole, in contrappunto ai buoni auspici di cui ho scritto nel post precedente, sono congiunti ad Algol.
Di solito nelle nostre interpretazioni non utilizziamo né le stelle né le Parti Arabe, ma una sincronicità così evidente non poteva essere ignorata,
Soprattutto perché la stella (astrologicamente) fissa Algol (dall’arabo ra’s al-ghūl, letteralmente la testa del demonio) ha goduto fin dall’antichità e poi nell’astrologia medievale di una pessima fama.
In ebraico era conosciuta come Rosh ha Satana. la testa di Satana e associata alla prima moglie ripudiata di Adamo, Lilith.
Fu Tolomeo a catalogarla come la più luminosa delle Gorgonidi. In seguito Ipparco e Plinio fecero di quel gruppo di stelle una costellazione separata col nome di Testa della Medusa.

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